Quella che nelle intenzioni originarie avrebbe dovuto essere un’antologia sulle concezioni dell’Aldilà, organizzata sui binari di un excursus storico dalla civiltà egizia a quella medioevale, si è invece trasformata in corso d’opera in una sorta di archeologia testuale (procedimento volto a individuare gli strati di tradizione diretta e indiretta che hanno influenzato un testo) della Divina Commedia dantesca, riconosciuta come summa di tutte le concezioni precedenti.
Pur non contraddicendosi mai, pur non confutandosi, la Commedia, in uno sfoggio di ricchezza e complessità forse uniche, riesce ad accogliere tutte queste tradizioni – religiose, mitologiche e filosofiche – e a imporsi comunque come una “visione unitaria e potente”: