My rating: 4 of 5 stars
A fine lettura, il cuore protesta che un libro simile avrebbe dovuto essere letto tutto d'un fiato, in una apnea lunga 254 pagine, per sentire meno male, per godere di quella sorta di anestesia, benché parziale, che sviluppiamo davanti a un'esposizione prolungata al dolore. Invece l'anima risponde che no, è stato giusto proseguire così, centellinando le pagine, i capitoli, per vivere con il dottor Michihiko Hachiya lo sconcerto, la paura, i piccoli quotidiani passi che lo hanno condotto da una parte alla scoperta delle risposte cliniche ai tanti interrogativi sulla morte a volte inspiegabile dei pazienti colpiti dalla pika-don, e dall'altra all'accettazione della sconfitta, della fallibilità dell'Impero, nonostante le colpe siano fatte ricadere sul comparto militare, becero e grezzo, e mai sul divino imperatore. Le reazioni, le annotazioni, le emozioni del dottor Hachiya sono espresse con una pacatezza e una lucidità scevre da qualunque vittimismo e drammaticismo individualista, così squisitamente giapponesi che un lettore frettoloso potrebbe fraintendere e scambiare per freddezza. Invece ogni pagina di questo diario è un prezioso insegnamento per tutti. Sulla Storia e sull'Uomo. Un confronto a cui non sottrarsi.
Da leggere.
View all my reviews
Nessun commento:
Posta un commento