A sei anni dall’uscita dello straordinario e ricchissimo L’incantesimo Harry Potter (Delos Books 2006), Marina Lenti torna ad accrescere e impreziosire la biblioteca di saggi legati alla Harry Potter saga con questa interessante opera, che raccoglie sotto il termine “metafisica” molto più di quanto la sua accezione filosofica lascerebbe pensare.
Attraverso i filtri cognitivi dell’alchimia e della cabala, della mitologia e del simbolismo, dell’araldica e della numerologia e delle religioni di ogni tempo e luogo, l’autrice compie infatti una sorta di archeologia testuale sui libri che compongono la saga, volta a svelare gli elementi “soprannaturali” (cioè meta-fisici) di tradizione diretta e indiretta che li hanno influenzati e arricchiti. Facendo così di loro l’opera stratificata, complessa, preziosa che conosciamo, portatrice di valori e messaggi – spesso non espliciti, ma più efficacemente sotterranei – ed evocativa di immagini e concetti che fanno parte della memoria poetica, immaginifica e cognitiva dell’uomo accumulata dall’inizio dei tempi.