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Ho aperto questo piccolo spazio per me, per raccogliere recensioni ed articoli scritti in questi anni come blogger (per Diario di Pensieri Persi) e redattrice (per Speechless Magazine e urban-fantasy.it), ma soprattutto come la lettrice maniaco-compulsivo-ossessiva che sono da sempre (eccomi su aNobii). Ma se tu, che ci sei capitato per caso, trovassi qualcosa di utile o interessante e magari desiderassi fermarti un poco per confrontarci e scambiare qualche chiacchiera sui libri, non potrò che esserne felice.

mercoledì 12 marzo 2014

"Angeli nell'ombra" di Becca Fitzpatrick

Pubblicato su Anobii il 16 gennaio 2012

HUSH HUSH SERIES #02 
“Crescendo”

Il significato del titolo originale di questo secondo capitolo della Hush Hush series, Crescendo, dice moltissimo sul suo contenuto: un aumento graduale di intensità e volume che, arrivando al proprio culmine, condurrà al Silence del terzo libro. Fu la stessa Fitzpatrick a spiegarlo così: "Il rumore tra Patch e Nora è finito. Hanno superato i segreti dell'oscuro passato di Patch, hanno teso un ponte tra due mondi inconciliabili, hanno affrontato le strazianti prove del tradimento, della lealtà e della fiducia... e tutto per un amore che trascende il confine tra cielo e terra...." E il rumore tra Nora e Patch è stato veramente frastornante in questo libro. 


Ma se sulla carta i motivi avrebbero dovuto essere l'inspiegabile allontanamento di lui, le visioni che perseguitano lei e la crescente ossessione di scoprire cosa sia accaduto al padre la notte in cui andò a Portland e non ne tornò più, di fatto a creare confusione, distacco e sofferenza è quell’inspiegabile e irrazionale guazzabuglio di emozioni che troneggia caoticamente nel cuore di Nora. Che trasforma la cacofonia delle intenzioni originarie dell’autrice in un gran baccano. 

Rimane vero che l’autrice riesce a mettere in gioco numerose situazioni che, intrecciandosi tra loro, creano un piacevolissimo e intrigante impianto narrativo (se pur alla fine, una volta svelatesi, le verità che lo hanno generato risultano forse poco credibili per un’eccessiva quantità di eccezioni alla regola e di coincidenze che convincono poco). 

Anche la mitologia angelica, poco definita nel primo libro, sembra qui acquisire contorni più precisi, nonostante rimanga un mistero la differenza di status morale tra angeli caduti, angeli custodi e arcangeli, che di angelico sembrano portare solo il nome. 

Infine, indubitabilmente, sono ben riuscite le caratterizzazioni, che rendono avvincente la storia d’amore e commoventi i brani in cui i due protagonisti sono costretti ad amarsi a distanza, senza avere certezza dell’amore dell’altro. Ma credo che l’autrice, nel tentativo, non necessario a mio parere, di creare maggior pathos, abbia calcato eccessivamente la mano e abbia perso il controllo sulla sua protagonista. Perché un io narrante che conduce un intero libro cavalcando a briglie sciolte emozioni e motivazioni assolutamente incomprensibili e ingiustificate, che si smentiscono nella pagina successiva e si modificano in quella dopo ancora, rende la protagonista, e l’autrice di conseguenza, inaffidabili. Oltre che fastidiosi. Ho avuto più volte la tentazione di abbandonare il libro, cosa assolutamente inconsueta per me, a causa del nervoso per l’insulsaggine e l’assurdità delle affermazioni, e dei cambi di umore, e dell’assenza di reazioni quando avrebbero dovuto esserci, della protagonista. Lascia Patch per rabbia; per salvarlo dagli arcangeli; perché convinta che lui non la ricambi, per gelosia; e anche perché comprende che non possono avere futuro a causa della differenza delle loro due nature, umana e angelica. E tutte queste motivazioni si avvicendano a random, annullandosi a vicenda, smentendosi, imponendosi irragionevolmente. 

Nora parla, parla, parla, ogni volta con voce più ferma, altisonante, ma anche incoerente. È talmente confusa dallo stesso baccano creato quasi esclusivamente da lei stessa, da arrivare a credere possibile (con una facilità che va decisamente oltre l’ingenuo) che Patch sia l’assassino di suo padre e che l’abbia sedotta e manipolata per tutto il tempo in cui sono stati insieme, giusto il giorno successivo a quello in cui lui le ha detto che avrebbe preferito vivere poche settimane felici con lei piuttosto che l’eternità separati, e in cui lei ha recitato la scena madre di rinunciare a lui per salvargli la vita. Insostenibile. 

Spero che l’autrice abbia saputo gestire meglio il Silence del Crescendo, perché non vadano sprecate le potenzialità della serie. Vedremo…

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